Tangenti ricostruzione L’Aquila, Grasso: “Mazzette per 500 mila euro”

Apprendiamo queste non belle notizie da Corriere della Sera.

Millantato credito, corruzione, falsità materiale ed ideologica, appropriazione indebita. Sono le accuse con cui la polizia dell’Aquila ha arrestato 4 persone, e altre 4 sono indagate, per presunte tangenti nei lavori per la ricostruzione post-terremoto. Tra gli arrestati ci sono due politici: Pierluigi Tancredi, ex assessore di Forza Italia ed ex consigliere comunale Pdl alla “salvaguardia dei beni artistici dell’Aquila” e Vladimiro Placidi, ex assessore comunale nominato come tecnico nella giunta di centrosinistra, delegato alla ricostruzione dei beni culturali..

Gli altri due arrestati sono Daniela Sibilla, collaboratrice di Tancredi e l’imprenditore abruzzese Pasqualino Macera.

Ma tra gli indagati ci sono altri nomi di spicco: oltre a Fabrizio Menestò, 65, ingegnere di Perugia e Daniele Lago, 40, imprenditore di Bassano del Grappa, Ad della Steda Spa, ci sono Mario Di Gregorio funzionario responsabile della ricostruzione e già indagato in altre vicende (ma sempre difeso dal sindaco che anzi lo ha posto in ruoli strategici nella ricostruzione) e il vice sindaco Roberto Riga (Api) che fino a poche settimane fa aveva anche la delega alla Protezione civile.
Il dirigente della squadra mobile, Maurilio Grasso, spiega il sistema di presunte tangenti.

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