Sparisce la visura camerale e il Comune di Agrigento si blocca

Il Comune di Agrigento sembra non decidersi sulla questione dei 154 alloggi popolari  i cui lavori dovevano partire dopo la regolare gara di appalto. A complicare le cose ci sarebbe l’assenza della visura camerale nel faldone che è stato consegnato ai consiglieri nella riunione che riguardava proprio la società che si sarebbe dovuta occupare di questi alloggi.

 

Riscontrata la mancanza del documento, il Comune avrebbe inizialmente deciso di spostare a un altro giorno la seduta relativa alle case popolari, ma le opposizioni si sarebbero rifiutate, arrivando a dichiarare l’occupazione dell’aula se la visura camerale non fosse arrivata in tempo utile.

 

In quel momento, però, gli enti preposti erano chiusi e il Comune di Agrigento è stato costretto a chiamare in tutta fretta un responsabile della camera di commercio di zona, affinché provvedesse a fornire una copia del documento. Dato che la gara di appalto era stata fatta nel 2008 e la delibera per l’inizio dei lavori nel 2009, la cittadinanza si è chiesta perché il Comune abbia sentito l’esigenza di verificare la visura camerale proprio in quel momento e non prima, o magari rispolverando i documenti per la gara di appalto.

 

In alternativa, i consiglieri avrebbero potuto cercare la visura camerale on-line, evitando così di perdere quattro ore durante le quali la sede è stata occupata e la riunione di fatto congelata. I sospetti aumentano se si pensa che la magistratura ha provveduto, poco prima della riunione comunale, a sequestrare le carte relative al piano regolatore relativo al territorio di Agrigento.

 

Alla fine, il piano per la costruzione delle case popolari è stato bocciato dalla gran parte dei rappresentanti comunali dopo la lettura della visura camerale (arrivata in unica copia e letta direttamente ai presenti), mentre le forze dell’ordine indagano sull’esistenza di una presunta associazione a delinquere che avrebbe potuto trarre vantaggio da quell’appalto.


Ora, la cittadinanza si chiede se il nome di uno dei soci nella visura camerale della ditta incaricata dei lavori (presunto parente di un ex consigliere comunale) e la recente bufera giudiziaria non siano i reali motivi dietro le dimissioni di tre consiglieri del Comune di Agrigento, che hanno preso questa decisione al termine della seduta.

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