Quando si parla di stabilizzazione si fa riferimento a una tecnica che prevede la miscelazione del terreno con un legante allo scopo di migliorare le sue caratteristiche sia in termini di resistenza meccanica che sul piano della lavorabilità. I due principali leganti che possono essere usati a questo scopo sono due: il cemento o la calce. In entrambi i casi, il trattamento che viene messo in atto contribuisce ad incrementare le caratteristiche meccaniche di portanza della porzione di suolo su cui si sta lavorando, e al tempo stesso diminuisce la sua plasticità intrinseca. La calce esercita una duplice azione, di tipo meccanico e chimico, che fa in modo che il terreno risulti meno sensibile al sole, al gelo e a tutti gli altri agenti atmosferici, pioggia inclusa. Inoltre, le variazioni di temperatura non producono alterazioni così consistenti come quelle che si potrebbero verificare in assenza della stabilizzazione.

Lo strato di terreno può vantare proprietà meccaniche migliori attraverso reazioni di indurimento: si usa la calce in presenza di terreni che hanno caratteristiche portanti modeste o che sono incoerenti. Si sfrutta, in particolare, l’interazione tra la calce e le particelle umide dell’argilla; la calce stessa sviluppa una reazione idratante che fa sì che l’impasto diventi più duro, ed è proprio per questo che le capacità portanti del terreno aumentano. Sono numerosi i campi di applicazione di questo tipo di lavorazione, che viene adoperata – per esempio – quando si ha a che fare con strade di campagna caratterizzate da situazioni non ottimali.
Ma non è tutto, perché la stabilizzazione a calce viene presa in considerazione anche per migliorare le capacità portanti dei piani di posa dei rilevati stradali o per bonificare terreni su cui devono essere realizzate nuove costruzioni. Sul piano tecnico, uno dei vantaggi più significativi di cui si può usufruire consiste nella possibilità di produzioni elevate, fino a 5mila metri quadri al giorno, mentre la portanza che si può ottenere è addirittura del 100% più elevata rispetto a quella tradizionale. La stabilizzazione a calce, in sintesi, rappresenta una soluzione ottimale ai fini del miglioramento della qualità del suolo, all’avanguardia dal punto di vista tecnologico ed efficace in ogni contesto.
La progettazione di grandi opere tiene conto sempre più spesso di questa metodologia, in modo particolare per rilevati ferroviari destinati ad accogliere i treni ad alta velocità, ma anche per i rilevati stradali che vedranno la costruzione di autostrade e superstrade.